La Prima Edizione Del Festival Leonardo Vinci
La prima edizione del festival si è svolta nella città pitagorica dal 2 al 30 marzo 2019, ospitando per un intero mese musicisti solisti di fama internazionale, ensemble e giovani promesse della musica antica, in un continuo e fitto dialogo tra una pagina di storia poco conosciuta e un repertorio musicale, quello antico, alla base dei linguaggi della musica moderna.
A fare da cornice ai concerti, tutti a ingresso libero, sono state la chiesa di San Giuseppe, gioiello architettonico settecentesco nel cuore del centro storico, e la Basilica Cattedrale.
Una prima edizione caratterizzata da successo: ha acceso l’interesse della stampa nazionale e ha visto una grande partecipazione del pubblico, affascinato dall’occasione imperdibile di ascoltare alcuni dei brani più belli dei compositori europei dell’epoca, ma anche per riscoprire le bellezze storico-artistiche della città.
Ad aprire la rassegna è stato L’ultimo romano, concerto di arciliuto e chitarra barocca di Simone Vallerotonda, che ha accompagnato gli ascoltatori in un viaggio musicale alla riscoperta della cosiddetta scuola romana, che dalla fine del ‘500 al ‘700 vide autori come Kapsberger, Marchetti, Valdambrini, e Zamboni tra i massimi esponenti di un comune stile compositivo fatto di densità, rigore, maestosità e schiettezza espressiva.
A seguire poi i concerti di importanti nomi della musica internazionale, tra questi: Laura Pontecorvo, Guido Morini, Luca Ranzato, Cosimo Prontera e Livio De Luca, l’Ensemble Barocco Armonia Antiqua e Danila Abate.
Il festival è stato preceduto il 28 aprile 2018, da una Giornata di Studi e Musica dedicata al genio musicale strongolese, promossa da E20 Music Management, l’associazione Festival dell’Aurora in collaborazione con l’amministrazione comunale di Crotone. L’evento si è tenuto presso il liceo musicale “G. Gravina” di Crotone con Leonardo Vinci “musicista europeo” – carriera e strategie di un protagonista del mondo musicale del Settecento, una conferenza aperta alla città, moderata da Giulia Veneziano – docente di Storia della Musica al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli e ricercatrice per il progetto europeo Performart ERD per conto dell’École française de Rome – che ha accompagnato i presenti in un viaggio alla scoperta di aspetti biografici – per certi versi misteriosi – e artistici di Vinci: dalla formazione napoletana – grazie al sostegno di famiglie aristocratiche calabresi – alla carriera di respiro europeo.
Durante la conferenza è stato possibile inoltre scoprire qualche assaggio della sua ricca produzione, calarsi nella vita musicale dei luoghi toccati dal compositore, percepire la bellezza della sua musica e l’eco che ebbe presso i suoi contemporanei.
Nella serata del 28 aprile, nell’incantevole cornice della Chiesa dell’Immacolata, si è svolto invece il concerto di Armonia Antiqua, ensemble crotonese di Musica Barocca, che ha visto l’esecuzione di brani del compositore strongolese, in gran parte poco eseguiti dal vivo. Tra questi anche alcuni estratti de La Partenope, composta su commissione veneziana ed eseguita nel 1725 con il titolo di Rosmira. L’opera, orfana di partitura ufficiale, è stata eseguita grazie al prezioso e certosino lavoro di Cristiano Brunella, che ne ha curato personalmente un’edizione moderna trascrivendola dai microfilm dell’unica copia autentica conservata presso la British Library di Londra.
Durante la conferenza è stato possibile inoltre scoprire qualche assaggio della sua ricca produzione, calarsi nella vita musicale dei luoghi toccati dal compositore, percepire la bellezza della sua musica e l’eco che ebbe presso i suoi contemporanei.
Nella serata del 28 aprile, nell’incantevole cornice della Chiesa dell’Immacolata, si è svolto invece il concerto di Armonia Antiqua, ensemble crotonese di Musica Barocca, che ha visto l’esecuzione di brani del compositore strongolese, in gran parte poco eseguiti dal vivo. Tra questi anche alcuni estratti de La Partenope, composta su commissione veneziana ed eseguita nel 1725 con il titolo di Rosmira. L’opera, orfana di partitura ufficiale, è stata eseguita grazie al prezioso e certosino lavoro di Cristiano Brunella, che ne ha curato personalmente un’edizione moderna trascrivendola dai microfilm dell’unica copia autentica conservata presso la British Library di Londra.
Il concerto ha visto per l’occasione la partecipazione straordinaria del soprano Marta Redaelli. Con lei il tenore Maurizio Guerra e l’ensemble composto da Cristiano Brunella, Domenica Franzè (violino I) Antonella Curcio, Maria Teresa Veltri (violino II) Angela Russo (viola) Giuseppe Miele (violoncello) Antonio Veltri (contrabbasso) Luca Campana (clavicembalo).
Nel 2020 il festival firmerà la sua seconda edizione, già in fase di organizzazione.